giovedì 13 gennaio 2011

VI AMO, UOMINI

Blazer

Ognuno per un motivo diverso. Molto spesso, esattamente per quello per cui vi fate odiare. Non riuscite a farvi capire, ma come si fa senza di voi? Chi mi farebbe impazzire? Chi sognare? Potrei elencarvi mille difetti, ma questo non servirebbe a farvi cambiare. Potreste prendere maggiormente a cuore le vostre responsabilità, ma non sareste altrettanto divertenti. Come, senza di voi?

domenica 9 gennaio 2011

QUESTO BLOG

Questo blog è nato un po' per scommessa, un po' per scherzo, ma anche un po' per noia, lo devo ammettere. Non voglio fare la parte di quella insoddisfatta della propria vita, ma non posso neanche mentire pensando che vada tutto bene. A volte ho un tale bisogno di novità, da accettare anche di perdere un po' di me stessa in qualcosa che non mi riguarda, che non mi appartiene, pur di allontanare quella sensazione di nulla. Per rincorrere anche soltanto una piccolissima emozione. Guardo di qua e di là sul web, cercando qualcosa che non so cos'è, come faccio anche nella vita reale, un qualcuno, lo saprò quando l'avrò trovato. E nel frattempo, rifletto sulle conversazioni fatte di ritorno dalle terme in macchina con un amico, dove l'angoscia ha preso, senza che noi lo volessimo, il posto della spensieretezza, e divento triste, e vorrei aiutarlo. E mi chiedo come possiamo fare a vivere un po' meglio e totalmente le nostre vite...


giovedì 6 gennaio 2011

COSE MERAVIGLIOSE

Insomma, con mio enorme disappunto, sono finita ieri sera in questo locale per centauri, pieno di Harley Davidson, e di proprietari di Harley Davidson. Sono entrata con la mia notoriamente possente corporatura e mi sono ritrovata in mezzo a questo carosello di barbe, capelli lunghissimi, cameriere con le tette di fuori. Il locale più affetto da machismo in cui io abbia mai messo piede in vita mia. Cosa non si fa per gli amici. Tra tutte queste cose meravigliose, che, non dimentichiamolo, comprendevano anche boccali di birra alti quanto la sottoscritta, almeno c'era una colonna sonora degna di questo nome. E, d'altra parte, era pieno di bruti in giacca di pelle e camperos, quindi per forza ci si doveva aspettare "roba forte". Così, spunta un concerto degli ac/dc, anche detti ac"furmine"dc, secondo una certa scuola di pensiero romana, mandato in tv su uno schermo proporzionato al resto delle dimensioni del locale, e che quindi per me poteva benissimo costituire una parete per costruirci sopra un appartamento. Mi sembrava di essere in uno sperduto paesino dell'Arkansas, dove l'unico locale ha ancora le porte di legno con la scritta "Saloon" del periodo delle guerre contro gli indiani. Ebbene, lo ammetto: ho temuto per la mia incolumità, ho avuto davvero paura. Cosa non si fa per gli amici.