giovedì 24 febbraio 2011

RITORNI FURIOSI

Dopo giorni e giorni di durissima attesa, posso finalmente dire di essere contenta che il mio giornale preferito sia finalmente tornato in edicola. Mi hanno fatto aspettare una quantità di tempo indecorosa, iniziavo a pensare che stessero preparando una sorpresa del tipo un'edizione con copertina in oro zecchino. E, invece, ora che ce l'ho tra le mani, oh!, tutto uguale! A parte le dimensioni che, è inutile prenderci in giro, contano, contano. Non posso fare a meno, la mattina quando sono impegnata in bagno in attività personalissime e che richiedono la mia massima concentrazione, di un po' di svago, di leggere di stupidaggini che non hanno alcuna utilità, trite e ritrite un po' come tutte noi donne ed i nostri stereotipi, notizie che dovrebbero cambiarti la vita se solo una avesse il tempo, la volontà, (e nient'altro da fare nella vita), di metterle in pratica. Cosmo, sono talmente contenta che tu sia tornato! Non farlo mai più!

MOTIVI DI SCONCERTO

Che sono grandi e preoccupanti. Anzi, è grande e preoccupante. Perché è uno solo: Lui.
Io non posso ancora passare tutte le mie giornate parlando di Lui/pensando a Lui/arrabbiandomi a causa di Lui/ringraziare di essere al mondo perché c'è Lui/incolpare Lui di tutte le cose che succedono come se fosse colpa sua. Non è nemmeno più un amore. E' un'abitudine! Le tappe obbligate della giornata. Se non ci penso in quei determinati momenti mi sento come se mi stesse venendo un attacco d'asma. Sono proprio scema. Sono stata lontana dalla pagina bianca e vuota per un po', perché avevo le crisi di ispirazione e sono tornata a scrivere più minchiate di prima.
Non so cosa scriverò in questo blog. Forse è il caso che io chiuda tutto e faccia finta di non saper prendere nemmeno la penna in mano. Oppure vuoterò il sacco, dicendo tutte le paure che ho, di come l'angoscia spesso arriva per afferrarmi, per farmi odiare il mio futuro, per non farmi essere contenta di quello che ho già e desiderare sempre di più. Vorrei vuotare il sacco sugli ultimi tre anni, su come sono cambiata, su come tutto è cambiato anche se sembra che sia rimasto lo stesso. Ma poi, questa non è la realtà, scrivere non è sentire. Scrivere non è vivere.

giovedì 13 gennaio 2011

VI AMO, UOMINI

Blazer

Ognuno per un motivo diverso. Molto spesso, esattamente per quello per cui vi fate odiare. Non riuscite a farvi capire, ma come si fa senza di voi? Chi mi farebbe impazzire? Chi sognare? Potrei elencarvi mille difetti, ma questo non servirebbe a farvi cambiare. Potreste prendere maggiormente a cuore le vostre responsabilità, ma non sareste altrettanto divertenti. Come, senza di voi?

domenica 9 gennaio 2011

QUESTO BLOG

Questo blog è nato un po' per scommessa, un po' per scherzo, ma anche un po' per noia, lo devo ammettere. Non voglio fare la parte di quella insoddisfatta della propria vita, ma non posso neanche mentire pensando che vada tutto bene. A volte ho un tale bisogno di novità, da accettare anche di perdere un po' di me stessa in qualcosa che non mi riguarda, che non mi appartiene, pur di allontanare quella sensazione di nulla. Per rincorrere anche soltanto una piccolissima emozione. Guardo di qua e di là sul web, cercando qualcosa che non so cos'è, come faccio anche nella vita reale, un qualcuno, lo saprò quando l'avrò trovato. E nel frattempo, rifletto sulle conversazioni fatte di ritorno dalle terme in macchina con un amico, dove l'angoscia ha preso, senza che noi lo volessimo, il posto della spensieretezza, e divento triste, e vorrei aiutarlo. E mi chiedo come possiamo fare a vivere un po' meglio e totalmente le nostre vite...


giovedì 6 gennaio 2011

COSE MERAVIGLIOSE

Insomma, con mio enorme disappunto, sono finita ieri sera in questo locale per centauri, pieno di Harley Davidson, e di proprietari di Harley Davidson. Sono entrata con la mia notoriamente possente corporatura e mi sono ritrovata in mezzo a questo carosello di barbe, capelli lunghissimi, cameriere con le tette di fuori. Il locale più affetto da machismo in cui io abbia mai messo piede in vita mia. Cosa non si fa per gli amici. Tra tutte queste cose meravigliose, che, non dimentichiamolo, comprendevano anche boccali di birra alti quanto la sottoscritta, almeno c'era una colonna sonora degna di questo nome. E, d'altra parte, era pieno di bruti in giacca di pelle e camperos, quindi per forza ci si doveva aspettare "roba forte". Così, spunta un concerto degli ac/dc, anche detti ac"furmine"dc, secondo una certa scuola di pensiero romana, mandato in tv su uno schermo proporzionato al resto delle dimensioni del locale, e che quindi per me poteva benissimo costituire una parete per costruirci sopra un appartamento. Mi sembrava di essere in uno sperduto paesino dell'Arkansas, dove l'unico locale ha ancora le porte di legno con la scritta "Saloon" del periodo delle guerre contro gli indiani. Ebbene, lo ammetto: ho temuto per la mia incolumità, ho avuto davvero paura. Cosa non si fa per gli amici.